Pachinko

Tra i giochi d’azzardo più diffusi nell’intero Giappone, vi è di sicuro il pachinko. Lo si intuisce anche dal fatto che vi sono la bellezza di oltre 17.000 locali dedicati, particolarmente illuminati e rumorosi. Chi, attratto dalla nomea di questo gioco d’azzardo, ha deciso di passarci qualche serata in questo tipo di locali, ha riscontrato mal di testa, particolarmente forti, per via della confusione e della non abitudine.

Origini

Le origini del Pachino sono piuttosto incerte: lo si fa risalire per convenzione ai tempi del Secondo Conflitto Mondiale. La città di Nagoya fu la prima, dove questo gioco d’azzardo trovò terreno fertile. Origini incerte anche per ciò che concerne il nome: pachi-pachi, nome onomatopeico indicante lo scoppiettare del fuoco, è quello più probabile.

Chi sono i giocatori di pachinko?

Inquadrare la fascia sociale dei giocatori tipici di pachinko è davvero ardua impresa: ci limitiamo, pertanto, a dire che la maggiore età è conditio sine qua non per poter giocare a pachinko, visto che si tratta di un gioco d’azzardo.

Regole di pachinko

Giocare a pachinko è cosa alquanto semplice: occorre lanciare delle palline metalliche all’interno di una sosta di flipper verticale. Lo scopo primario consiste nel farle passare in determinati cancelletti: nel momento in cui questi ultimi risultano centrati, si aziona all’istante una specie di slot-machine. Si vince quando i tre simboli ottenuti sono uguali. Un po’, tanto per intenderci, come avviene per le slot machine.

Nelle prime versioni delle macchine per il pachinko, il giocatore lanciava le sfere mediante la classica leva a molla. Invece, nelle macchine di ultima generazione, è una valvola a farfalla che permette il lancio della sfera.

Cosa si vince?

Le combinazioni vincenti prevedono come premio altre palline: queste possono essere accumulate e rigiocate in un secondo momento oppure in alternativa scambiate con tutta una serie di premi o di buoni. Telefoni, gadget di prima fascia, lettori mp3, pacchetti di sigarette sono tra i premi più gettonati, vinti tra i giocatori giapponesi. Nei locali di pachinko non è possibile scambiare le palline vinte con i soldi; tuttavia, la pratica risulta piuttosto diffusa fuori dai locali, visto che non mancano le macchinette perfettamente in grado di portare a termine questo obiettivo.

Pachinko, un gioco di fortuna. Zero strategie, zero tecniche per vincere

La componente fortuna, in questo gioco, è molto alta, visto che di tecniche e di strategie di vittoria non ne esistono: nel caso in cui le palline prendano una determinata traiettoria, attraversando di fatto i cancelletti, si ottengono risultati positivi. Di converso, le palline cadono in basso e si perde.

Abitudini nei locali

Affinché i giocatori non lascino facilmente le loro postazioni (e quindi affinché spendano più soldi), precisa strategia nei locali a tema è quella di offrire bibite fresche. Il personale delle sale saluta i giocatori con il classico inchino, sia prima di entrare dalle file delle macchinette che prima di uscire.

Conclusioni

In definitiva, il pachinko è un gioco d’azzardo particolarmente coinvolgente. Spesso capita che i giocatori risultino a tal punto presi dalle dinamiche del gioco che non si soffermano più di tanto su ciò che accade intorno.

Argomento molto dibattuto in Giappone è il fatto che gran parte dei locali di questo gioco d’azzardo è gestita dalla malavita in prima persona: notevole, a tal proposito, è il giro d’affari che ruota intorno al pachinko. Numeri alla mano, si superano i 250 miliardi di dollari annui. Ogni giorno, si circa 30 milioni di giocatori passano parte del loro tempo in questi locali. La vincita facile che svolta se non la vita, almeno una fase di questa, colpisce l’immaginario collettivo dei giocatori: si possono, infatti, superare anche i 10.000 dollari in caso di vittoria. Tuttavia, come in tutti i giochi d’azzardo, perdere è più probabile che vincere. Ed i casi di giocatori finiti sul lastrico per via delle perdite sanguinose, dovute al pachinko, risultano ampiamente diffusi nel Paese del Sol Levante.

Cosa molto triste, a detta di molti, è vedere sin dalle prime ore del mattino, le sale di pachinko tutte piene: non di rado, infatti, si vedono professionisti trascorrere ore, prima di recarsi a lavoro. Non mancano i casi di giocatori che passano intere giornate nei locali.