Kamaboko

Il kamaboko (蒲鉾 in giapponese) è un particolare tipo di cibo giapponese che si ottiene con una certa lavorazione del pesce. È noto nel Paese del Sol Levante già dal 1115, infatti in un antico documento ne riporta già un’illustrazione. Del XIV secolo è la leggenda secondo la quale nella città di Nagato, nella prefettura di Yamaguchi, sia stato donato un kamaboko al signore locale Mori Yoshimoto. È un cibo talmente famoso che esiste addirittura una festa istituita nel 1983 dedicata a questo alimento che cade il 15 novembre, giornata interamente dedicata al Kamaboko. Viene preparato con surimi e pesce azzurro frullati e colorati in modo che il risultato finale sia alquanto spettacolare. Infatti i particolari panetti che si ottengono una volta cotti assumono una consistenza solida tanto da poter essere affettati e utilizzati in tutte le ricette giapponesi. Inizialmente il kamaboko aveva una forma cilindrica ed era infilzato con uno spiedino somigliando così alla spiga di una pianta (gama no ho) e a una picca (hoko) da cui ha poi derivato il nome da gama no hoko a kamaboko. I vari ingredienti e la loro disposizione in base ai colori permettono di ottenere dei disegni e dei motivi molto particolari che si manifestano una volta che il panetto viene affettato. Molto spesso il kamaboko è preparato in modo tale da assumere il disegno della spirale all’interno prendendo il nome di narutomaki, cioè vortice di Naruto in quanto ricorda il fenomeno delle maree e dei conseguenti vortici che avvengono proprio nello stretto di Naruto. Il kamaboko bianco e rosso viene servito soprattutto nei giorni di festa in quanto si pensa che questi determinati colori siano bene auguranti. Solitamente le fettine di kamaboko vengono usate per la guarnizione di zuppe, come il ramen, ma può anche essere servito da solo e accompagnato dai vari tipi di salse. Il kamaboko è un cibo molto diffuso in tantissime altre zone del mondo come nelle Hawaii dove è chiamato torta di pesce e viene usato soprattutto quello con la superficie rossa come decorazione dei piatti. Nella Corea del Sud è chiamato eomuk ed è infilzato in uno stecchino e poi bollito per essere quindi venduto soprattutto dagli ambulanti con i loro caratteristici carrettini insieme a un bicchiere con un brodo nel quale inzuppare lo spiedino stesso. Nei market giapponesi si possono trovare anche dei panetti preconfezionati a base di kamaboko e formaggio chiamati chīkama molto usati soprattutto per le preparazioni casalinghe. Il cibo che in Italia viene chiamato surimi è in realtà un particolare tipo di kamaboko chiamato kanikama realizzato con filetti di pesce e che simula la polpa di granchio. Un kamaboko preparato a dovere deve avere il sapore tipico del pesce e una consistenza solida, ma allo stesso tempo morbida e succosa.

Ingredienti:

· 200 g di pesce azzurro

· 1 cucchiaino di sale

· 1 cucchiaio di salsa di soia

· 1 cucchiaio di farina

· 30 g di ghiaccio

Preparazione

Sfilettare e lavare bene il pesce sotto acqua corrente stando bene attenti a togliere ogni spina quindi immergere i filetti di pesce in acqua fredda cambiando l’acqua anche 4 o 5 volte fino a quando l’acqua non sia limpida. Questo procedimento è essenziale in quanto permette di eliminare il forte odore del pesce.

A questo punto il pesce può essere tritato con un frullatore insieme a tutti gli altri ingredienti in modo da amalgamarli per bene; quindi è possibile riporre il composto in frigorifero a una temperatura inferiore ai 10°. Quando l’impasto si è freddato si può dare la forma di un panetto adagiandolo su una tavoletta di legno che ne mantiene la freschezza e che permette di controllare la temperatura.

Quindi si deve avvolgere il panetto con la tavoletta di legno in un foglio di carta di alluminio e cuocere a vapore per circa 20-30 minuti a seconda della grandezza del panetto stesso. Una volta trascorso il tempo necessario si deve lasciar raffreddare il panetto e in seguito conservarlo in frigorifero.

Per realizzare i motivi interni si possono utilizzare dei coloranti alimentari in modo da dare la forma e il colore desiderato.

È possibile preparare grandi quantità di kamaboko in modo da congelarlo ed essere consumato all’occorrenza.